Stefano Petrucciani

In quel grande cantiere che è l’opera di Marx, i
Lineamenti fondamentali della critica
dell’economia politica (ai quali ci si riferisce di solito con la
prima parola del titolo tedesco,
Grundrisse)
occupano una posizione davvero molto peculiare. Oggi per chiarire il
significato di questo testo, i suoi temi principali e, soprattutto, la storia
della sua fortuna, possiamo servirci di un corposo volume curato da Marcello
Musto (
I Grundrisse di Karl Marx. I
Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica 150 anni dopo,
Ets) dove le questioni e le vicende di quest’opera marxiana sono ripercorse da
molti e diversi punti di vista.
I Grundrisse sono
un’opera importante e singolare per diverse ragioni. La principale è che essi
costituiscono la prima esposizione del sistema marxiano della critica
dell’economia politica. Come è noto, Marx scrisse e riscrisse più volte quello
che poi sarebbe diventato Il Capitale.
La prima edizione di questo testo, che uscì nel 1867, fu preceduta da un lungo
lavoro preparatorio, di cui i Grundrisse,
scritti a Londra tra il 1857 e il 1858, sono la prima e decisiva tappa; e fu
seguita da una serie di rielaborazioni, alle quali Marx si dedicò per diversi
anni della sua vita.