
Lelio Demichelis | Pubblicato negli Stati Uniti nel 1964 e in
italiano nel 1967, L’uomo a una dimensione di Herbert Marcuse
conserva ancora oggi – o forse ancora di più oggi, dopo questi maledetti
trent’anni di neoliberismo, di tecnocrazie, di globalizzazione e di rete –
la sua attualità, la sua lucidità di analisi. Dunque è tempo di toglierlo dagli
scaffali e di farlo circolare di nuovo. Anche se rileggere oggi Marcuse è
imbarazzante, ci consegna infatti alla penosa consapevolezza esistenziale di
avere fallito, di avere buttato nel cestino l’intelligenza e lo spirito
critico, di vivere nuovamente in società bloccate forse ancora più bloccate,
irrigidite, pesanti (altro che modernità liquida di Bauman) di allora.