
Dar voce alle classi subalterne. Se si può trovare un’aspirazione che nella sua genuina sintetica semplicità colga il senso dell’opera e dell’attività di Antonio Gramsci forse è proprio questa. Il diavolo nell’ampolla rappresenta la metafora della dittatura di ferro degli intellettuali, la più persistente delle superstizioni, quella che condanna le masse ad una condizione immutabile e violenta di subalternità; in essa si legittimano tutti i vincoli di comando e obbedienza dell’eterna distinzione tra dirigenti e diretti. Andare oltre il «cadornismo» significa pertanto rompere il sortilegio della casta sacerdotale degli intellettuali; l’intera produzione teorica di Gramsci ha quest’aspirazione di fondo, l’intera esperienza politica di Gramsci ha questo fine.